Se te lo devo spiegare allora vuol dire che non funziona!
Calma, stiamo sereni, speta ’n mument dicono in Piemonte. L’arte va spiegata, non è tutto immediato, non nasciamo imparati. La storia è quantomeno curiosa e curiosamente in tema: Robert Indiana, artista pop se ne è esistito uno, concepisce la famosa scritta “Love” nel 1964, diventata poi scultura gigante e piazzata un po’ in tutti gli Stati Uniti e in altri paesi. Il bello, o brutto, per Robert, è che non riuscì mai ad accampare i sacrosanti diritti d’autore sull’immagine e dovette, fino al 2018, assistere a varie riproduzioni/parodie. Non ce ne vorrà quindi se usiamo quell’impostazione per la manomissione qui sopra: un’opera in cui la provincia incontra la metropoli, in cui il luogo comune si fa icona.
Che cosa voleva comunicare qui l’artista: il pezzo è di Frankie hi-nrg e pare proprio che parli di Jovanotti
Ridi se ti dicono l’ovvio
Tremi e ti emozioni se ti dicono l’ovvio
Il cuore batte forte se ti dicono l’ovvio
Questo perché baby I lovvio, baby I lovvio
Concetto ripreso da Michele Salvemini in arte Caparezza: “
Se parlo di cazzate tutti dicono “che bello!”
Se faccio polemica sono carne da macello
Per carità, molto meglio le banalità
Parlare di emozioni, questo è il motto
Per farla breve, Ah si si è il modo che hanno certuni piemontesi per sottolineare, appunto, l’ovvio e mettere fine a quelle futili conversazioni sul tempo e sui politici. Un modo per dire “d’altronde è così”, “Eh già”, “La vertigine non è/paura di cadere/ma voglia di volare”. Il titolo della manomissione, Lovvio gioca sul nome originale, dando quel senso di locale esotismo. Grazie Robert. E pure Frankie. E pure Michele. Lorenzo, tu no.