Ci aspettiamo un attacco tipo Charlie Hebdo, dopo la pubblicazione di questo post. Una fatwa è già lì pronta, come una parola che non ti viene, sulla punta della lingua. Che metafora. Comunque, l’intento non è come al solito quello di scatenare una guerra santa, quanto di buttarla un po’ sulla farsa e sul nonsense. Kareem Abdul Jabbar, nato Lewis Alcindor Jr. è un uomo che vanta tre espressioni facciali: serio, semi-serio e serioso. Non cavi un ragno di quello che sta pensando manco morto. Alla fine di un’intervista concessa tempo fa al mitico Tranquillo, parte La musica che gira intorno di Fossati ed è proprio l’unico e solo Flavio a sottolineare il verso
Uomini molto poco allineati
per definire il leggendario pivot dei Bucks e dei Lakers. Vale il discorso fatto per Riva: anche in questo caso pur avendo sviluppato un’ossessione per i giallovola e letto con orgasmi multipli Showtime – Magic, Kareem, Riley and the Los Angeles Dynasty of the 1980’s, non ci addentreremo in discorsi sportivi, che non ci competono. A noi piace pensare al Cap impegnato nel ruolo di Roger Murdock in Airplane! (nella versione italiana, L’aereo più pazzo del mondo), innervosito non poco dalla presenza di un giovane fan o che fa causa ad un ciclista per poco più di 500 dollari: è il tipo di misantropia che ammiriamo, in un campione.
Cosa voleva comunicare qui l’artista: Jabbar significa – tra gli altri – onnipotente. Ciabatt, nel sud Italia è spesso utilizzato nei rimproveri delle mamme ai figli sconsiderati
Me, vedi che ho appena lavato, non girare scalzo, metti le ciabatt! Che ancora cadi!
Scoperto ora: ciabatta deriva dallo Shabbat. Non possiamo crederci. Cioè essendo le scarpe dello Shabbat, dunque giornata di riposo da qualsivoglia attività, abbiamo trasformato una festa religiosa in una calzatura, poco attraente peraltro. Piccola parentesi linguistica a parte, Kareem esegue il celebre skyhook e sorpresa delle sorprese, ai piedi ha un paio di forti (e giganti, Kareem porta un comodo 50) ciabatt! Forse il parquet era stato appena lucidato? Non si sa. In ogni caso non si tratta di ciabatt qualsiasi, bensì quelle degli amati Celtics, con cui esisteva al tempo un rapporto di stima reciproca e qualcosa di molto simile alla fratellanza. Ah, comunque, com’è andato a finire il tiro, potete immaginarlo: all net, come sempre.